vostre cose non mi lasciate stare, provvedendomi e cura avendo di me
più che a me non si conviene, e trapassando il bisogno, mentro che Dio
mi presta sanitade. Ora, perchè mi pare la nicissità mi chiami, arei
bisogno che in qualche vile luogo d'una delle vostre
poco di canto, quanto tenesse insino in quattro
vi gittarei di sopra, quelle empiendo di
Le novità pur s'apparecchiano, e non vorrei avere a fare ispasimare me
e altre. Non è però, che delle speranze non ci siano. Ma la Scrittura
santa non falle mai. Ella ci avvisoe, già sono
dentro a' cieli e dentro alla terra non si può cercare, nè il cuore del re
non si può sapere. Penso venir tosto per questa cagione in costà. E voi
avviso, che tempo è da raccoglier priete, e tempo è da spargerle. Con
acconcio modo, più che potete v'astenete or dal
regioni di qua, e 'l modo che tiene il mondo; e credetemi, e' fu sempre e
sarà, che i potenti vivono del sangue di chi non può. Io temo che qui
non s'attenda per diversi modi ad avere molti
pare ieri e oggi venga come nimico. E le riuscite che dànno le
sa chi l'ha provato. Io a questo veggo attendere in segreto i maggiori,
delle più sottili cose; e veggiogli in assai pavento: però è buono
apparare dal vicino, e non esser trovato a dormire.
penso avete, quel che cominciano i suoi in quel di
riparo che ci è. Per certo, bene vi diceva
savio lo stolto, nè 'l ricco il povero, ma colui che cerca andar colà dove è
la vita; e per questo avere, meglio spende il tempo suo. Credo che,
perchè muriate, nondimeno non dimenticate questa verità; come
Salamone, che murando dicea: Ogni cosa è vanità, e tormento di spirito.
Guardivi Dio.
Salutate la donna, e mele raccomandate. E ancora non vengono i suoi
nostro. Credo sia buono nel confortiate, però che i tempi in che
entriamo, non si fa per questo fatto. Ma e' può