Don Lionardo di Simone, monacho dell'Ordine di Valenbrosa, de'
dare, a dì ij di gennaio, fiorini cinquanta d'oro, ebe per noi da Ruggieri e
Tomaso di messer Giovanni (in questo, a c. 86, debano avere); i quali gli
prestamo per Francescho di Marcho,
per uno occhio di vetro il detto Francescho gli fa fare. E de' detti danari
ci è tenuto per lui Michele di Marcho sensale di canbi, chome apare per una
iscritta di mano del detto don Lionardo e soscritta di mano del detto Michele;
la quale scritta abiamo a noi. Fiorini L.
E de' dare, a dì xxiiij di marzo 1388, fiorini xx d'oro, per noi
Rugieri di messer Giovanni; come apare al Mem. C, a c. 187. Fiorini xx.
E de' dare, a dì xxvij di marzo 1389, fiorini quindici, soldi sei, a oro; e
quali denari sono per uno costo e spese di pesi iij di filo di rame li faciemo
venire da Melano, com'apare al Mem. C, a c. 190. Fiorini xv, vj, -.
E de' dare, a dì xxj di maggio 1389, fiorini quatordoci, soldi quatordoci, a
oro; e quali ebbe per noi da Rugieri e Tomaso di messer Giovanni, come al
Mem. C, a c. 230. Fiorini xiiii, xiiii, -.
E da' dare, a dì v di giugno 1389, fiorini ventitre, che per noi li dè Ruggieri
e Tomaso di messer Giovanni; posto debbino avere in questo, a c. 147. Fiorini xxiii.
Totale, fiorini 123 a oro.
(Libro Giallo, an. 1388, a c. 95 e 144 t.)