Scritt'òvi ieri quanto fu di bisongno, e poi non ò vostra dirò per questa
meno.
Fate d'avere da
tengnamo in
adì 6 di questo; e noi gli abiamo
Egli è venuto qui
dicesti intorno a questi fatti del
il minacciasti di farllo pigliare e molestare; di che n'ebe paura, e per
quella chagione se ne venne qui, chè dice che innanzi che volesse avere
I
questo fatto e anche a me à fatto assai schuse, che se mai voi trovate
con verità che in questo fatto egli abia comesso alchuno difetto, che
vuole esere il più vituperato huomo del mondo e averne quella punizione
che merita, se non, non vorrebe esere infamato a torto; di che mi
parebe che voi v'informassi bene di questo fatto, et volerne bene sentire
e tocchare la verità, e lui ve ne priegha. Et se trovate v'abi cholpa o
pecchato, vi dicho che farete molto bene a nollo volere mai vedere nè
udire, e chacciarllo da voi chom'uno rubaldo e aquisteretene grande
honore; e se non ci à chomesso alchuno pecchato, ne pigliate quel modo
pare a voi migliore, di mandare per lui, e che seghuiti e' vostri
chome prima faceva, e pigliarne l'achusa parrà a voi, che vi saprete
ben dare: di modo io vi dicho mio parere. S'io erassi, vaglia a perdonare
che chon amore il dicho, e non so più oltre di questi fatti.
scrisse per faccenda.
Ieri vi mandai
dare
13 1
mandate, che non se ne abia a fare scrittura.
Altro per questa non dicho. Christo vi guardi.
Per
Se diliberate di mandare via
m'à detto poi monna
il faciate comodo per onore di voi medesimo.
1408. Da