Al nome di Dio. A dì 18 di novebre.
A dì 17 de deto mese vi scrisi quanto fu di bisognio, aretela auta e a me
risposto se no lo fate pe questa.
Pe chagione che noi abiamo bisognio di danari pe paghare aquante mercie e maglia
abiamo chomperato pe nostri di Vignione vi mandiamo a pagare questo dì a usanza
a Ntonio' e Uberto Chavachanti f. 200 di chamera auti quane da Boromeo e
Giovanni Boromeo vantagio qui a noi 2 per 100: al tenpo ne fate bono
paghamento chome dicie la letera de chambio e ponetegli a ragione di quegli di
Vignione né v'abia erore nuno. Noi
n'abiamo auti quane f. 204 di chamera e tanti n'abiamo achonciamo a chonto
di nostri di Vignione sì che istà bene.
Io disi a te, Papi di Giovanni, che m'avisasi s'io trovasi chostane
chompagnia per andare a Firenze in però che quane no ci à chompagnia che vada a
Firenze sì ch'io ti pregho, Papi, che tu m'avisi subito a ciò ch'io posa
pigliare partito.
Noi no v'abiamo a trare pù danari pe nostri di Vignione in però ch'io v'ò trato
la soma di f. 800 di chamera chome mi pose Bonisegna quando mi partì da
Vignione, sì che no paghate pù danari, se Basiano vi traese no gli paghate.
Altro no dicho Cristo vi quardi. Io vi disi per altra tanto che bastò.
per Giovanni di Domenicho di Chanbio salute di Milano, propio.
Franciescho di Marcho e Andrea di Bonano,
in Gienova.