XXII ore per mezza festa, mi venni a stare
intesi del caso di monna
me: e di catuna cosa mi dolfe; chè certo monna
martirio; donna da bene, e già ricca vivuta, vedersi morire in tanto
stento di
da tanto che, per salvare l'anima, si sarà accordata con la volontà di
Dio, che la chiamava in quello stato: che di chi così fa ho sempre
speranza: e tuttavia non paiono, e pur sono nostri fatti, quando arde il
muro del vicino. E poi ci scusaremo; e donde cominciaremo, dinanzi a
Tale a cui non si può dare scuse, se non quelle che e' vede giustizie e
veritadi, che stanno nel cuore? Iddio ci dia grazia poterne parlare e
operare. Del fatto da
ricordo, e con buono affetto vi prego, per amor di Dio e dell'anima
vostra, alziate gli occhi al cielo, e dite di cuore: Iddio mio, mille grazie
de' beni e delle visitazioni che tu mi dài per salvarmi; e a me dia grazia
di far sempre la tua volontà in pace. E voi ancora,
per carità confortiate monna
inducetela ad accordarsi con Dio. Voi siete pur savio e cognoscente
molto: or s'io dico il vero e 'l bene, appiccatevi; che sanza mio ricordo,
certo tengo fatto l'areste. Cristo v'aiuti sempre e insino al fine. -