</titleStmt> <editionStmt> <edition /> </editionStmt> <sourceDesc> <msDesc> <msIdentifier> <country>Italy</country> <settlement>Prato</settlement> <repository>Archivio di Stato di Prato</repository> <idno /> </msIdentifier> </msDesc> </sourceDesc> </fileDesc> </teiHeader> <text xml:id="text" n="Datini"> <front xml:id="front" /> <body> <div xml:id="div" n="DATINI"> <div><p><pb n="w94 c. 1" xml:id="w94_1" facs="W94/W94_01.jpg" />Piacciavi mandare questa a <persName n="w94_4" type="0" ref="#5887">Piero</persName>. E non vi gravi, se tempo<lb /> v'avanza oggi o domane, leggere quella e' manda a me; che mi pare<lb /> cominci a saporare il bene, e esca di latte. Io ve la mando; poi la<lb /> stracciate, chè non n'ho bisogno.<lb /> Non crediate uno olio dolce, e donato da amico, non mi piaccia. Ma<lb /> credete, che 'l troppo non mi consola; non per altra ragione che per<lb /> questa, per quella fede che infra noi vive; cioè, ch'io ho più diletto di<lb /> voi, e delle ubbidienze sono atto a fare verso voi con buona fede, insino<lb /> che morte divida, solo per amore netto e puro, che io non ho quando mi<lb /> sollecitate colle vostre<lb /> </p><p><pb n="w94 c. 2" xml:id="w94_2" facs="W94/W94_02.jpg" />cose; perchè la gente, che non vede il cuore, e giudica le più volte il<lb /> falso, non pensasse ch'io vi servisse, o v'amasse, come <w n="w94_3" type="arti e mestieri" ref="#4538" pos="s.m.">manovale</w><lb /> ch'attende il <w n="w94_1" type="" ref="#6544" pos="s.m.">sabato</w> la <w n="w94_2" type="diritto economia politica" ref="#6169" pos="s.f.">provvisione</w>. Confortomi, che per pruova mille<lb /> volte ho veduto nol credete, e son certo che n'è certo Iddio. Bene stimo<lb /> assai (e siatene certo) che io ho dove ricorrere a' bisogni: e questo mi<lb /> dà Iddio, non so perchè; e non so più bella ricchezza in questa vita, che<lb /> uno abbi guadagnato per sè e per me, sanza pregarnelo. Io dubito bene<lb /> d'andare allo 'nferno, per la iniqua ingratitudine che mi prieme e calca.<lb /> Iddio m'ode, perchè sono sul vero. Ma mai non v'entro, ch'io non mi vi<lb /> strascichi dirieto, per questo medesimo difetto; che avendo l'occhio in<lb /> su, in ogni vostra opera, mai non vi dovreste rammaricare, che di voi<lb /> stesso. Ingrato di tante bonaccie! e poi uccella il pecoraio, con appiccare<lb /> le sue scritte al popolo, cui teme che e' gabbi.<lb /> </p></div></div> </body> </text> </TEI>