Ieri ti scrisi di mano di
tutto quello era di bisongna, chome che porti pocho; èmmi intervenuto
quelo che tue m'inchantasti. Ò que trovate delle chose che mmi
dispiacono asai, e quella che pùe mi dispiacono sono due. L'una è lla
inpacato e anchóra no ll'ò aconca per difetto di
credo s'aconcerà, e poi sarò pùe intero a l'altre chose e penserò allo
ispaco, che mai credo vedere il dì: in tanto dispiacere ci sto per molti
chagioni.
I' òe ordinato che qua non si
que alla mia partita; èci aconco per modo che non ci
pùe, ce ne posiamo pasare molto bene per ora.
Io ti disi in quella d'ieri che tue facési uno
tosto che tue puoi: volglo che qua torni, in però che ongni bene che
l'uomo fa a molti è tutto perduto, salvo quello che si fa per amore di
Dio.
Io iscrivo a
che 'l tenpo è molto chontradio a levare
levare quelli
guardare da questo umido, e mangia di quelle chose che tue credi che
tti siano buone; fatti fare della
chostì in
chose che tti siano buone, e sàpiti conportare cholla
bene di te, e datti guardia della
dì ti manderò tutte quelle chose che mmi parà siano buone per mandare
chostà, e manderòti della
n'ò, la ti mando, ch'aviso di sì.
Io t'avea chèste pùe chose: mandami quelle ti paiono. Que àe
delle
quelle di
I' òe il chapo in tante parti, ch'io no mi ricordo ora d'altro. Idio ti
guardi.
Racomandami alla
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