insino a qui. Sonmi sentito nel vero mal disposto, e questa è stata una
cioè infreddati con e
come che a mme la
assai forte chon e
stomaco, sì che sono stato ora ben XX giorni in lui assai occupato. Ora per
gratia di Dio è sì ben sano e frescho com'io il vedesse mai. Egli e tucta
sua e fannomi più honore di dì in dì, più l'un
giorno che l'altro. Di tucto sia sempre lodato Idio! Ora per questa ti rispondo a tucte.
Maraviglomi assai come '
bisongno n'ò grande, sì pe' e
sì per
io non vorrei
ài mandati, mandali tosto. E quella
charo, se non gli ài
inperò non m'informò di niente; e faranno bene, egli e
cavare la
della terra e delle
dovere, e considerando il migloramento di quel
libero dello 'mpaccio gl'era dato alla
lectera. Et de'
darti quelli XVI
assai erato in volere uno
sapete né scrivi niente se '
sarebbe a e poi i
fossono contenti, tu m'intendi bene di cui dico. Nondimeno a
giorni inperò è forte ocupato in un sermone gli è
risponderò a
Il
bisongno.
Scrivesti di
denti, e da poi per un'altra come la e di questo
secondo difetto
e pregolo che lli piaccia per sua piatà
compiere il bene in lui ch'à cominciato.
e non
li bisongnava allora inperò ch'elli e 'l
erano infermi con e così stettovi de' giorni X.
son ben sani e ben
e però ebbe la sua innançi io legessi la mia. Manda costà per la
come vedrai. È bene aviato e f
meritalo, e da tucti si fa molto ben volere.
Mandai per e
ài
e prégati tu
dove scriverai. Delle fanciulle del
e cercate se sono legiptime tucte e due o e dove
sieno legiptime, vuole nell'una o in tucte e due
VI
alchuna o lla e come.
Forte mi pesa che lla
monna
lungha. Idio per sua bontà socorra a' vostri bisongni!
piacemi però
scrivo a E saluta
quando potrò gli scriverò, et al
Al
alcuno e non fanno niente,
e quell'onore o
ora ci sono charissime. Ò pensato sopra ' suoi fatti e non so vedere che,
vegnendo a sue spese, e stando a ssu' spese, e' ne riescha essere qua
aconcio in
nperò che que' che sono potenti son
forniti e apresso vogliono dottori in fisica. Tucto giorno i
questioni o in E so bene come 'l fatto va, ché io
ch'ò pur vedute delle cose, se non fosse il grande studio ch'io fo di dì e di
notte, non mi potre' scharmire da lloro. Nondimeno egli è savio e da me arà
quello aiuto che dee fare l'un fratello a l'altro.
volge
Queste giorno son capitati qua
stati ad me e ànnomi pregato io gli aconci qua chon
in modo e' possino um tempo passar lor vita. Faronne quanto potrò. Credo
troveranno mal dove, se non fia per grande amistà. Qua è 'bondança di gente
e truovasi assai
e,
abbiendo nna
e così rimase contento; da poi mi disse
tucti quelli
che e
rispuosemi che e
restavaci a dare e che gliel drebbe. Io non so più oltre di questo fatto;
s'apartiene a
Molto so· contento che monna
e fanno bene e a
quanto mi scrivesti che monna e la magior parte
del tempo nel letto e dubitavi la vita non fosse corta. In verità
grandissima pena mi sarebbe che Dio la chiamasse ad ssé, ch'io non la vedessi
prima. Et però ti prego tu lle facci fare buona vita, sì di
acciò stia più prosperosa che ssi può; et pregala per mio amore ella si guardi
dalle e stia calda e usi ben del
mescolato insieme per egual parte e di quello
scrissi. Da poi vidi in altra tua lectera com'era meglorata, e di tucto sia
ringratiato sempre Idio!
questi quatro dì, sto molto bene, e così spero per innançi.
Scrivimi di certi i quali son morti costà in questi freddi, a' quali Idio
faccia veracie perdono, se in sua gratia son morti! Avisoti che
e da llui assai merito ricevé,
apresso
e fate quel ch'è usança.
come credette. Tosto credo si moverà. Perché costoro si partono in più freta non
credetti, non scrivo a monna
e tu legi loro di questa, e così a
Salutati tucti. A
di'
Per tuo
io.