Al nome di Dio, amen. A dì 17 di gienayo 1394, in Milano.
Ieri a vespro giunsi qui chome da Niccholayo penso saray avisato e questo dì
mi parto e vone a Viglana per fare la nostra roba vada presta. Poy ò a tornare a
Genova, e prima a Asti a mosignori di Chusci, e da Genova t'aviserò più a pieno
di mya venuta che lo ti fo questa per mandarti lettera t'avevo scritta insino a
Monpulieri e simile a Rosso che le trovay esere soprastate a Vignone. A voy no
ne scrivo per non avere tenpo e sono pieno di dispiacere per non avere
trovata da roba che di tutto m'è chagone. E lettera di mosignore lo malischalcho
portarò in rachomandiga di me a mosignori di Chusci chome suo familglo e per
chomandameto di Niccholayo Felchami da Asti, che di tutto sia lodato Idio,
sì che a Parigi me ne sarey ito cho lla roba se trovata l'avesi: tuto recho sia
per lo melglo perché a Genova ò anche assay a ffare. Aviseròtti per agio
chome bisongno farà da Rosso dov'yo sono però a luy no ne scrivo. E avisami se
Francescho ebe una mia lettera propio che lli rispuosi alla sua ebi da lluy in
Monpulieri e racchimandami a lluy a saluta chi tti pare. Che Cristo di te
sia senpre buona chuardia per lo tuo
Bartolomeo di Fracesco, salute.
Stoldo di Lorenzo di ser Berizo, in Firenze. Propio.
Da Monpulieri.