A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e niuna vostra ò poi
e ora c'è pocho a dire.
Insino dì 28 d'
Come vedete, per voi n'ò mandati
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E sì v'ò
voi mi festi
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ora: chome arò finito i
Detto v'ò chome
insino dirà altro. Qui si stanno a'
fatto: saprete che farano per l'avenire, che Dio meglori tenpo.
Mai no vene la
potuto per anchora.
Rexto a finire anchora de le
se n'è
prima si potrà.
Non so chome
sopr'esse quanto bisongna.
Ànomi fatto un chiexto di nuovo il quale penso a fornire e bene, se
piacerà a Dio, che a dolere non saranno.
E sì m'àn detto per più lettere non parta s'altro no vegio e chosì
seguirò e dicie partendo vadi là ch'è di bisongno, faròlo.
Per anchora non c'è arivato né
l'amicho. Abianne in dettato alchuno amicho: se cc'aparrà l'ameno e
diròlovi. E non di meno arete detto insino al
e tuttavia, trovando chosa da cciò, per questo non resterà non s'abi .
Con
versi tanto sia conto e anchora poi se vorà che so bene per voi non
mancha l'amixtà e se tanto
li dia grazia faccia bene e noi non dimentichi.
chon
partito. Atendo chome seguito aranno e diròvelo.
Non vi dicho altro per questa se uno ch'i' mi vi racomando facendo
quelo deba. Cristo vi ghuardi per
vostro
in