Preghovi che mi ispacciate di darmi i resto che debbo avere da vvoi
dello
mi achomiatasti dolciemente chon bel modo. Molto cie ne maravigliamo,
e no mmi pare che fosse molto senno, avendo lasciati assai lavori in
tavola e mmuro per fare il vostro lavoro. So bene il danno che mm'è
gittato. Arrò inparato alle mie ispese e no mi intreverà ma' più ched io
sono rimaso ora.
Però vi vo' preghare che vvi debbia piaciere se siete chontento alla
del detto
bisongnio che vo' chiamate u
dell'arte e discreto.
Ed io ne chiamerò un altro che ssarà buono
discreto, e faranno quello che ssarà giusto e ragionevole. Poi, fatto
questo e achordato dello
ched io chonpia il
essere chonn eso voi, e ssì faremo patto delle chose e delle istorie che
vorrete fare faciendovi appiaciere, sì che credo che rrimare' per chontento.
Altrimenti io no verrei a farvi più nulla, se questo ch'è fatto no si
chiariscie prima e ch'io sia
Prieghovi che nno vogliate più termine a spacciare questo mio fatto.
Penerassi meno di tre ore a fallo vedere e chiarissi d'ongni chosa. Per
lo vostro
vi guardi senpre. Rispondete tosto.
1391. Da