darve tropo fatica responderò a le vostre letere più breve che io potroe. Ò
sentito et veduto quelo che per vostre letere dite, e ò grande piaxere de lo
vostro meihoramento sicome de mio magiore. E pertanto noi de qua stiamo
asai bene, no perchè io no creda che briga asenderà a la
parte, e per questa caxone non ò
n'avesse mai
per che se sia, è la nostra
refreidamento, de
a tre
mia
de
è fora de pricolo, per la quale cossa ne sono stato et sono in despiaxere.
Niente di meno queste cosse son sì comune, che li omini no ne debono curare,
ma no po' essere che la carne no doiha. Facene Christe quelo
presente cossì corota de questi mali, niente de meno de li cento li novanto octo
fosse in
prendere partito, perzò che voi potete stare seguro ne le parte di qua, vorete a
vedere briga a
l'uno logo et a l'autro, e averemo paxe et tranquilità l'uno con l'autro, et Dio
per la sua possanza e misericordia il faza. Unde, in concluxione, se de lae è
moria, lodo vegnate e no ve indurate. Christe aora e sempre sia in vostra et
nostra guardia; amen.
Facta in