Ieri n'ebi una tua, e quanto di', òe inteso: apresso ti rispondo a
quanto fae di magiore bisogno.
mi scrivesti che
sse l'avea auta, a che mi scrivesti tue ch'egli la volea? Io so no intendere
questo, ch'è a dire ch'egl'abia auto la lettera e ttue di' ch'egli
l'adomanda: non so quello si voglia dire. Questo dimi: se t'à poi dato
i
tosto e chaveròne le mani.
Del fatto della
la chosa; ma ttu no me 'l chonfesserai, ma io so bene ch'io ti dissi pù
volte che ttu cierchassi in chotesto
Tu di' ch'io t'òe iscritto che ttu non mi iscriva ongni frascha. A
me vuole richordare che io ti scrisi che io non ti pote' rispondere per
fretta a ongni chosellina, o io ti scrissi che ttu non mi iscrivessi ongni
chosellina, ma che ttu facessi quanto ti paresse fosse il meglio: e
questo dissi per non dare a tte fatticha di lègiere, nè a me di scrivere.
Da
chostà e parlerò cho llui, io e
chom'è di sua usanza, sì per lui e per fatti di
Sono molto inventurato de' servigi ch'io fo: aronne merito da
Dio!
Per
ongni chosa, che
potuto dare nulla, salvo il
tornato.
I' ò mandato
sèrvinela; e della
Del
che ttu n'arai
si 'l
Farò che
quanto egli à fatto per noi.
A
à qui due
non so dove méttelami, perché non està bene cho'
l'altra, che anchóra mi ci chonviene istare alchuno dì, e poi ne
veremo
Di quanto ti disse
puoi, e ll'avanzo si resti.
Non ci mandare del
La lettera di mona
quella ch'ella mi mandò.
Per non te
altro. Idio ti guardi.
per
Monna