Io ricevetti 2 vostre lettere le quali non è di necesità rispondere
a ongni chosa, e però farò con pocho dire.
Voi m'avete detto per due vostre lettere, e avetene iscritto
a
dèe avere dettate
ch'io non chredea che io facessi dettare mie lettere a llui. Quando
io non avesse
più convenevole che
i miei sagretti, e non a più persona.
ch'io v'ò scritto tropo largho e ò mostrata troppa signoria in chontra
voi di dirvi il vero; se vi fosse a lato are' favelato cholla bocha più
picholina. Apichatemegli negl'ochi o nel chapo o dounche volete, io
me ne churo pocho. Io sono pur senpre per dirvi il vero in quanto io
chonoscerò; non v'ò detto chosa che ongni
una volta, quando voi siete dove io non vel dicho forsse chotanto ordinatamente,
in perc
inghonfiare 12 volte: i' ò pure un pocho del sanghue de'
che me ne pregio assai di meno; ma io non so chonoscere il sanghue
vostro! Io non so che vi fosse di necesità di scrivere quello a
voi me n'avete fatto un grande dispiacere; ma questo non è 'l primaio
che voi m'avete fatto. Pareva a me, se voi vi volesse chiarire di questo,
che doveste aspettare la risposta mia, ché, secondo le femine, vu'
m'avete trovata pocho bugiarda e pocho piacentiera e pocha amicha
di fratti. Io sono istato ogimai di 10
favelato loro se non 2 volte l'
chon loro: i' no' mi fo ispacatamente
genia chome fatte voi; voi ne siete pure bene innanzi; io non sono
per farvene più ischusa neuna.
Io v'ò favelato insin a ora per senno, in perciò ch'ò vedute lettere
vostre da non frasergiare e somi ingengnata di rispondere il
meglo ch'i' ò saputo: ma ogi mai farò il contradio: faveleremo delle
frasche chome voi andate cerchando: io mi chomforto assai. De'
fatti vostri mi parete chosì tornato di buona chossicenza, ch'io chredetti
che voi non voleste fare
dire ogimai queste frasche, che mai non fu' sì fanculla che mai mi
piacesono; ma chonverami aparare, ché vegho che vo' l'andate cerchando:
non dico.
e tristo della persona: encrescemene, io non ce l'ò ritenuto né
a mangare né a dormire, per le parole voi mi diceste una volta:
congnoscho ch'avete ragone. Io l'ò domandato dov'egli torna: dice che
tolse unghuanno una
diedemi il mal dì, cholle lagrime me 'l disse. Io non sono acconcio
a passare niuno vostro comandamento, né per lui, né per persona
del mondo, nè volervi più gravare che voi medesimo vi voglate, ch'i'
ò tanta fidanza in voi che voi farete c
Dicemi che
bisongno d'uno buono
buono egli; non ve lo lascate uscire di mano; ma voglo prima
mandare per lui che mi iscriva 2 lettere o 3.
Voi mi dite ch'io v'informi d'
per quello ch'io n'abi veduto per anchora, io no' ne posso dire altro
che bene, bene che pare a chostoro non sia solecito come vorebono.
Io no' vi sono più per dirvi il vero d'ongni vostro fatto, se d'io no'
mi rimuto d'animo.
no' vi posiamo dire chome s'è portato il
possa.
Io v'arei
di bisogno e per no' vi dare tedio. Voi mi madate a dire che voi
veghiate insino a meza notte: io ne chredo pegio che voi non dite,
se voi ne lasciate mai neuno a persona chonsimerano meno non
fate voi, e fate il pegio voi, sapete non ve gli chomvengna lascare, e,
a chu
n'engegnerò anch'io, s'io rimangho dirieto a voi. Per Dio levate questo
pensiero a ongni gente: voglate chredere un pocho altrui ch'a voi;
io me ne fo beffe che voi tegnate mai una bella vita. Sopra questo
più non dicho.
Monna
tutte quante. Monna
Noi istiamo tutti bene, chosì penso istiate voi: che Idio vi ghuardi
sempre.
per la vostra
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