Riceveti tua lettera, per la quale òne i
risposta. De' tuo none avere risposto a la mia lettera monta pocho,
e de' tuo avere diliberato di stare chostà tuta questa
chonteta, pure non sia piùe devere de ve
dì, no' so che si sia di bisongnio, per me, se altra facenda no' c'ài
a fare; priechoti ti spaci il piùe tosto puoi, perché siàno g
meza
chose, le quali atre volte abiamo deto i
questo veghiare e questo disodinare no' facia, e sì per te e sì per
la
dì che no' fane uno
per mona Fia. La
potrò. De' legere fone pocho, perché c'ò trovato altre facende a fare.
E òne
tornò preso a venti
l'
leto a buona ota, chosì v'adasi tu che c
leto a le XXIIII ore.
De le manichonie ài, m'icrescie; ma i' no' vi poso metere
rimedio, ma tue ve ne puoi metere una buona parte, se tu vuogli.
E'
che v'è l'uno
se ài animo di stare quie questa
de'
e' sono tuti quanti di sopra che gli ò trovati, e chotali
gli
me, gle manderemo chomu ch'ele sarano fate. E mio scritore è
a dire. Cristo ti quardi, rachoma
chi ti pare da mia parte.
per mona
1395 Da