» Come tu sai, io ti dissi del fatto ch'io ho a fare a
trovai: fumi detto ch'egli è molto innanimato contra me; ed
hacci chiamati da sei od otto
cui hanno a fare co lui. Credo, e sonne certo, che se vorrà
in questo tempo
molti; però che qua, chi ci volesse pur venti
gli troverebbe. Ma lasciamo stare i fatti altrui, e torniamo
a' miei. Egli ha preso di
feci a
come
è mia colpa; però ch'io no l'ho potutto fare; e no me n'è
stato detto nulla; e non ho auti i
strignere innanzi
sia; o stare in pregione, o e' si pigli delle possessioni. Se
vol dire: Egli è la mortalità! e' no gli può perdere: la
donna v'è obrigata co meco insieme: s'io muoglio io, egli è
sicuro; se la muore ella, egli è sicuro: si che e' non può
perdere. Di
considerato i temporali che sono. Ben so che malvolentieri il
gravi di nulla; e so che malvolentieri il graveresti di
simile cosa: pure di termine è licito. Se 'l farai, arollo
caro: credo non ti dirà di no. Nondimeno, se pure nol volessi
gravare
gravare più che tu vogli. Faccia di me quello che sia suo
piacere: no mi farà nè potrebbe fare quello ch'io no meriti
vie più.
» Del fatto della
avesti mai quella risposta da
seguitò. Quando ci sarai per la
vivi, me ne dirai quello che arai seguito. Dicemi, se fosse
tuo piacere, ella ti vorrebbe parlare; o volessi a
volessi nella
però quando ci sarai, diraimi se se' contento; e dove: farò
ch'ella verrà dove diliberrai.
» Questo
Per