per che cagione si sia, che o in faccende ch'io sia, o solo
nel mio
fatti che importano mi danno più pensieri, che forse non
fanno a voi, ch'avete divisa la mente vostra in tanti luoghi
e in tanti pezzi, ch'ella rimane debole e lenta in ognuna. E
però è forse piaciuto a Dio,
cuori, egli è maggiore non vel so dire; di buona voglia e
fermo animo ch'io ho di bene e fedelmente consigliarvi per
l'anima e per lo corpo. E perch'io son certo che la nostra
morte; però il fine del nostro amore vi mosterrà che mi
dovete credere d'ogni cosa come a proprio figliuolo. E Iddio
ne chiamo per testimone, che non è falso. E per la parte
ch'al presente vi toccherò, mi duole più la malinconia e 'l
dolore ch'io vi vedrei, che non sarebbe il danno della borsa.
Tutto questo vi dico per tanto, che fa quaranta dì o più,
ch'io v'ho sollicitato per cento lettere, che voi diate modo
di mandar delle cose a
l'animo vostro del tornare qua con la
niente n'è fatto. Ora veggio che 'l tempo reo e la
vi menerà tanto oltre, che gli
chiunche vi troveranno: e fia anzi mezzo
sanza cagione. E se metterete il tempo vostro nelle cose che
non importano, come spesso solete (e a perdonar vaglia), io
veggio che fia prima
ogni dì; e non guardano nel tempo gli altri savi, c'hanno a
fare i lor fatti.
A monna
com'ella è savia. Certo ella mi consente il vero: e a lei
farete bene, quand'ella vel ricorda, a credello. Io ho ben da
dire a lei, che 'l farò quando arò tempo: e penso ch'ella
sarà meco paziente e umile, che vedrà le dirò con buono animo
il vero. E credo ch'a lei avvegna come al
tutta la
non rispondere
mansuetissima. Or io sono entrato, di fatti, in favoleggiare.
Questo è, che con voi alla penna non incresce; con altrui,
sì. Aggiate perdono, s'io vi mordo troppo: l'amor porti il
peso; che in verità i buoni e santi pensieri del vostro stato
m'hanno molto intorniato il cuore, e stannomi fissi innanzi
agli occhi. Iddio aiuti voi e me a seguitargli.
Tornando al proposito del mordervi, or quante volte abbiamo
detto bene di coloro c'hanno grandi ricchezze in
e in
notte, vivono e dormono sicuri da' ladroni, per la guardia
cui e'
piacea che co'
chè non crediate star sempre in bonaccia: o se sempre vi
stesse, almeno per amor de' vostri
Certo s'io fosse l'amico a voi, ch'io stesso predico, io il
farei da me per vostra parte; e poi ve lo scriverei, come
feci delle
vostra dolce e benigna
voi l'usiate bene. Più non dico. A Dio v'accomando.
Se prenderete fatica di risponder a questa bibbia, promettovi
starò un