uomo alluminato dalla bontà di Dio, della verità della nostra vita, questa
d'ora è stata quella che ha avanzato sì la forza mia, ch'io non vi potrò
dire la consolazione ch'io n'ho auta. E se questa lucerna che Dio v'ha
accesa, non la conoscete da lui, ma da vostro fuscile, errareste come
persona superba: e così vi priego facciate, e so che farete. Ma io temo
quel che voi medesimo dite del marinaio; e udirete quello fu una volta
risposto a uno vostro amico.
Il quale avendo pianto i suoi peccati molto, e con lagrime scrivendo a
uno santo romito de' suoi propositi; il romito rispuose: Figliuolo, l'albero
tuo è fiorito in segno di far frutto; ma temo, per li impacci che dà spesso
il mondo a chi non è molto cauto, che ogni piccolo vento no gli mandi in
terra: e però ingegnati (disse) di stare in cotesto proposito ogni dì;
avendo sempre la memoria di Dio, e la morte.
E così gli intervenne; chè vento di malinconia e vento di letizia, di fatto,
gli atterrò. Egli è vostro amico; e fa spesso fiori, e non gli sa ritenere; e
sempre spera
non bisogna; chè intendete bene, e ben conoscete il vero, pur pe'
pensieri mi scrivete di
degli altri. Io non vi priego, anzi vi richeggio per l'amor di Dio, che
duriate in questo lume. Or che ha fatto ora
che morì qui, in questi dì! E ora esce fuori il suo bello
l'aitò Iddio, e io vi puosi la mia vile mano. E mai a' prieghi miei non volle
dare a vita
diavolo, che è sopr'all'avarizia pesto dal Lucifero maggiore.
Ogni dì veggio
nulla di cosa gli abbiate scritto o di
d'altro. Credete al vero:. egli è presso che morto al mondo, tra povertà
e vecchiezza. Di
tanto torniate: le cose sue qua vanno bene, e del fanciullo
Iddio ci aiuti: che mondo è questo, che non so ora se vivete. E perch'io
vi dica che tutti siano sani, non so se alla auta saranno vivi; e voi di
questa farete festa. Confortatevi insieme all'onor di Dio, voi e monna
di Dio. Con
faranno de' vostri
attratta, e sperone bene.
Ancor vi priego non pigliate mai fatica a rispondermi, se non per vostra
consolazione. Cristo vi guardi.
Penso Iddio farà grazia alla
Ingegnerommi accozzare questi
avere; e arò con loro consiglio sopra 'l difetto vostro. Per Dio, lasciate
l'altre cose per avere
'nfermità non si può fare nè bene nè male, nè a pena dire uno
paternostro. Solo si può fare d'essere paziente per amor di Dio, che
manda la 'nfermità.
E certo, come voi dite, d'esser sani o infermi, o vivere assai, non è in
nostra libertà: solo siamo liberi nel volere far bene o male. Iddio vi
faccia forte. Mai non ho chiesto altro in questa fortuna, di me proprio.
e
La
per voi nulla a
in fine uno
per lo
perchè l'hanno male acconcio, che n'uscirà
Non so se 'l potrò far racconciare: per certo, e' vi fu leale.