sa io non veggio volentieri, e per lo costo; chè non mi diletto tanto
struggere a un tratto, e a' goditori non mi contento mandarle, e
genti, come già
che Dio m'ha fatto signor di me stesso, s'io vorrò essere, non mi
vogliate far più servo di persona. Benchè esser di voi servo è una
libertà, perchè mai volete se non bene, e far bene è ufficio di
libertà. Così m'avvenìa di
su bene; perchè siamo due in una anima, fitti nell'anima di
disse non manicarne, per lo fiato le gittano quando sono cotte.
Dico delle due, che poi mi presentò
Sono alla
mandarmi a dir nulla.
avea serbata della vostra
basta il poco, a voi fa noia il troppo. Ricordate a
perchè quando non vo'
sono sì vile, non me ne so tenere: però alle volte la sera
sobrio, e nulla è meglio che quattro
del corpo.
parte; e dissi gli mandavate a me perch'io gliel desse, ma che vi
vergognavate de' pochi.
levarmi di quel
penserò abbiate cosa mi contenti. E questo sia il patto nostro. -