dar bere alla
sapere come quella mia e vostra gente istà; e poi la sera farmene qualche
letteruzza con quelle che vanno al
se hanno bisogno da
d'ogni ben e grazia di Dio. Che in verità, il maggiore affanno ch'io porti de'
fatti loro, è ch'io non ne so mai novelle, se none quando o vo là, e eglino
mandino a me di punta.
Se mi dèi mai ubbidire di nulla, non dire di ciò nulla a mona
che, se t'accade andarvi, e ella il senta, dirai che tu 'l fai per farmene a
piacere, e che tu sai di ciò l'animo mio. S'io vorrò o volesse nulla da lei, io
gliele scriverei a sicurtà, come a