da presso, le tue
scriverei più spesso; e forse non ti sarei disutile
giovane al buono vivere, ch'io ho cognosciuto in mia vecchiezza, del quale i
tuoi pari, come folli menati dalla volontà e da' boglienti sangui, fanno beffe.
Or penso facci pur bene, e tema Iddio, e pensi morire. E però non ne dirò ora,
se non per quanto ho cognosciuto che la vita de' tristi e de' peccatori cattivi
è indarno. E sappi tanto che, come ora nella tenera età t'avvezzarai, te
n'andrai insino a morte. Vedi se hai da pensare di pigliar buono cammino! Or non
voglio mi morda, ora, e dicami ch'io predichi; chè volentieri ti ricordo, come
figliuolo. E però conchiudo a quello per ch'io presi a scriverti: io ti prego,
se mai dèi far cosa mi piaccia, i fatti delle
raccomandati; se potessi
d'altro. Essi ti mandano
partito puoi, sì che, quando che sia, se ne faccia uno fine:
a quella sua
farai singulare piacere. I tuoi di qua stanno bene.
spesso.
che portano; e perchè da lui non cerco
chiaro, e' m'ama sopra tutti gli amici suoi; che dai più s'è trovato gabbato.
Iddio m'ha dato, che da me non fia mai. Iddio ti guardi: e rispondi; chè di più
te n'ho fatte, par sia mutolo! -
E quello farai per queste
lettere, sì che l'altre siano sotto la mia: dico l'altre di questa materia: or
tiello a mente.