Reverendo e carissimo in Cristo Iesu. Disidero che viviate con santo timore e
amore di Dio, intendendo ugimai alla salute della vostra anima. Dobiamo esser
chiamati, e non sapiamo in quando. È tempo, ora che abiam tempo, d'aoperare e
non più indugiarci, isvilupandovi dalle superchie solecitudine; le quale ispine
afogano il buo' seme delle sante predicasione, cioè non ci lassano mettere in
opera quel che volentieri e con diletto odiamo. Di qua, diletto in Cristo Iesu,
ci viene procacciare di guadagnare colle richesse delle sante virtù, se di là
voglia' godere l'eterni beni. Non siam da Dio tanto nobili creati e ricreati
posedere i' reame del cielo. Adunqua, diletto e diletta in Cristo Iesu, date
quel ch'è di
più che parte. Io mi so' mossa a scrivervi, ricordandovi volontieri voi
medesimi, e anco questo convento.
Credo sapete, che
legandoci volere ogni
si farà per chi verrà, come ora si fa. Abiamo avuti della sopra ditta quantità
la
dico così. Di qua è uno, che si chiama
fiorentino: èmi ditto ha fatto fare la
scritto il su'
l'ha fatta fare (che credo sia
facessimo fare, e gittar que'
ismisurato Amore, per chi siàn qui, ispirerà a chi può serèn sovenute. E voi
prego per carità, se v'é possibile, arechiate a fine questa buona opera per
l'anima di quel diletto
avesseno, par la sua anima, a' nostri bisogni. Cristo Iesu lo sa, che bisogno ci
è. Deo grasias.
Abiate in me pasiensa, se v'ho attediato. Marta, Marta, disse
solecita est. Hami pur, per la sua grasia, l'Amore posta a provedere queste sue
ispose. Confortate la donna; a quando parlate a frate
raccomandate. Tutte le
volentieri oriàn per voi. -
in Cristo Iesu vostra.
Reverendo e carissimo in Cristo Iesu,